La pipa

Sulla pipa e sulla fumata ci sarebbe da parlare per ore e non basterebbe. Penso che la pipa sia un oggetto estremamente personale, una sorta di compagna, che si sceglie per amore e che con il tempo impariamo ad apprezzare anche i suoi difetti. Il tempo e l’esperienza ci faranno capire le pipe buone da quelle meno buone, e poi come succede a molti e anche a me, capiterà di fumare sempre la stessa pipa nonostante ne si abbiano molte. Requisito per una buona fumata, oltre ad avere una pipa, è il corretto caricamento e un’accensione omogenea del tabacco all’interno del fornello. In merito al caricamento, all’accensione e alle tecniche di fumata ci sono manuali, libri dove ognuno dice la sua. In molti di questi ho individuato un metodo standard per il caricamento che consiste nel caricare il tabacco a piccoli pizzichi, aumentandone via, via la pressione. Per valutare se il tabacco è stato troppo pressato bisogna tirare dal bocchino e la sensazione che si deve ricavare deve essere naturale e senza sforzo alcuno. L’accensione richiede che il tabacco sia accesso omogeneamente, quindi su tutta l’area interna del fornello. La fumata presuppone un andamento regolare a intervalli cadenzati.